BIM: cos’è, a cosa serve, chi lo userà
Quando parliamo di BIM stiamo parlando del Building Information Modeling, ovvero di una metodologia che comprende diversi software finalizzati alla progettazione e alla costruzione, utilizzati durante le fasi di sviluppo. È abbastanza normale che uno studente di ingegneria civile a Genova ne abbia sentito parlare, ma al di fuori del settore sono ancora tanti a non conoscere con esattezza di cosa si tratta. In questo breve articolo cercheremo di fornire informazioni sufficienti per saperne di più.
Bim: cos’è il Building Information Modeling
Il settore dell’edilizia e delle costruzioni subisce costanti variazioni, frequenti innovazioni. Anche questo ambito professionale è stato investito dalla recente digitalizzazione. Non più tanto recente, in realtà. Sono ormai decenni che il digitale si è integrato nel settore dell’ingegneria, ribaltando la metodologia impiegata. Il BIM rientra a pieno titolo in questo discorso.
Il Building Information Modeling è appunto una metodologia, di grande rilevanza per il settore edile, architettonico e interstrutturale, che viene applicata soprattutto in ambito pubblico (per questo motivo poco fa abbiamo citato proprio gli studenti di Ingegneria Civile. Progetti di grandi dimensioni, che vedono coinvolti governi (o anche privati) ne conoscono perfettamente le funzionalità e i vantaggi.
Il BIM è un metodo integrato di progettazione in grado di operare la raccolta, l’unificazione e la combinazione tra diversi dati riguardanti la progettazione di un edificio. Viene utilizzato sia per le costruzioni ex novo, sia per pianificare tempi e modalità di esecuzioni della gestione futura.
Come riporta la pagina Wikipedia:
La prima persona a divulgare ampiamente il termine fu Jerry Laiserin[] all’interno delle sue pubblicazioni negli USA (2002).
La definizione di BIM non è standard e la dimostrazione è l’elevato numero di definizioni rintracciabili sia su opere pubblicate o in circolazione sulla rete internet. Si sta però lavorando a una norma europea per la standardizzazione delle definizioni. La versione più aggiornata è: “use of shared digital representation of a built object (including buildings, bridges, roads, process plants, etc.) to facilitate design, construction and operation processes to form a reliable basis for decisions”
Si può definire BIM come il processo di sviluppo, crescita e analisi di modelli multi-dimensionali virtuali generati in digitale per mezzo di programmi su computer.
Il ruolo di BIM nell’industria delle costruzioni (attraverso i suoi attori siano questi Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti, Costruttori, Clienti) è di sostenere la comunicazione, la cooperazione, la simulazione e il miglioramento ottimale di un progetto lungo il ciclo completo di vita dell’opera costruita.
La storia del BIM
Quando è nato il BIM? Possiamo forse indicare una data: 1987, ovvero l’anno in cui per la prima volta venne effettuato il primo esperimento BIM, per una costruzione di tipo virtuale che venne effettuata tramite l’aiuto per programma ArchiCAD. Quella fu la prima volta che il BIM ebbe un ruolo nello sviluppo della pianificazione di una costruzione, un ruolo destinato a diventare via via sempre più importante.
Attualmente il BIM è considerato un processo di condivisione integrato, grazie al quale le informazioni vengono messe in rete in modo integrato, consentendo una multidisciplinarietà molto efficace. Nel corso degli anni, poi, esso si è sempre evoluto in una metodologia indispensabile per opere di grosse dimensioni in cui può verificarsi una dispersione di dati ed attraverso il quale è possibile non solo pianificare e gestire, ma anche sviluppare i modelli virtuali prodotti con altri software.
A cosa serve il BIM
Il BIM, quindi, è un sistema che prevede l’unione di diverse professionalità, un lavoro che fronte comune per assicurare la piena riuscita della costruzione di un edificio sotto molteplici punti di vista. La chiave dell’efficienza della progettazione in BIM è la facilità con cui possono interagire progettisti e altre figure. Le competenze di ognuno possono contribuire a migliorare e affinare i dettagli, tramite un processo virtuoso che porta tutte le parti ad arricchirsi e ottimizzarsi in modo estremamente funzionale e positivo.
La parola l’ordine è proprio multidisciplinarietà. Proprio per questo viene usato non soltanto per la costruzione ma anche per il facility management, dove si mostra particolarmente utile per la gestione, la pianificazione e gli aspetti di controllo e manutenzione.
All’interno del settore costruzioni il BIM permette una gestione capace di ridurre gli errori, una maggiore condivisione e un processo di controllo più uniforme e capillare. Tutti vantaggi che continuano ad alimentarne la fama.
Chi usa il BIM
Il fatto di poter avere all’interno del progetto BIM tutti i dati riguardanti la progettazione di un edificio, ma proprio tutti, fa sì che questo tipo di progetto sia utile e necessario a molti professionisti diversi, che subentrano per la propria specificità.
Questa metodologia rappresenta digitalmente l’opera e consente una forte interoperabilità e condivisione dell’intero ciclo di vita della costruzione con tutti i relativi dati, ad esempio:
- Dati meccanici
- Dati elettrici
- Dati finanziari
- Dati legali
- Specifiche di materiali
- Valutazione energetica ed ambientale
Nel settore costruzioni il BIM può essere utilizzato da tutti coloro che fanno parte, con titolo, del processo produttivo, ad esempio:
- Laureati in architettura
- Laureati in ingegneria
- Geometri
- Imprenditori e costruttori
- Committenti del progetto