Tesi compilativa: che cos’è e come si scrive
La tesi di laurea è come la conquista di una vetta, dovrai faticare tanto, ma quando sarai giunto in cima troverai uno spettacolo di fronte a te! Prima del traguardo dovrai prendere delle decisioni e infondere una buona dose di impegno e fatica durante la stesura. Il primo grande bivio è quello in cui ti troverai a scegliere tra una tesi compilativa e una sperimentale. Questa scelta sarà dettata anche dal corso di laurea che frequenti, ma non solo. Vediamo nel dettaglio che cos’è una tesi compilativa e come si scrive.
Tipologie di tesi: le differenze
Dopo aver dato l’ultimo esame si festeggia. È una grande emozione trovarsi ad un passo dal compimento di un lungo percorso. Quando l’entusiasmo sarà sfumato dovrai tornare con i piedi per terra, ti resta ancora da scrivere la tesi. l primo step prevede la scelta dell’argomento e del relatore, un professore specializzato nella materia di riferimento che ti seguirà passo passo nella stesura. Lo stesso professore potrà darti informazioni utili su quale modello di riferimento seguire per il lavoro finale. Una volta raccolte tutte queste informazioni prendi l’agenda e prepara un planning per studiare al meglio in vista del lavoro finale. Le tesi di laurea sono generalmente di due tipi:
- Tesi compilativa
- Tesi sperimentale
La prima, su cui ci concentreremo in questa guida, è un’esposizione esauriente delle teorie e dei concetti che connotano l’argomento scelto. In questa tipologia rientrano tutti i lavori che approfondiscono il pensiero degli studiosi che prima di te hanno trattato il tema. La base teorica fa da sfondo e introduzione per una tua personale analisi e rielaborazione, supportata dalle fonti e della ricerca.
La tesi sperimentale di solito prevede l’analisi di un caso di studio che hai condotto in prima persona. Il lavoro si concentrerà maggiormente sull’esposizione dei risultati ottenuti in seguito alle analisi condotte per perseguire gli obiettivi di ricerca. Questo genere di tesi nasce spesso da esperienze formative sul campo o tirocini in azienda, è maggiormente pratico e prevede un lasso di tempo più lungo per la realizzazione.
I falsi miti sulla tesi compilativa
In alcuni ambienti accademici capita di sentir dire che la tesi compilativa ha meno probabilità di ottenere un punteggio alto nel conteggio della valutazione finale. Dipende. In realtà la tesi compilativa non dev’essere intesa come un semplice copia e incolla di contenuti altrui, ma come un’occasione di attraversare il bagaglio di conoscenze apprese per restituire un pensiero originale, che contenga la traccia unica della tua valutazione, frutto dello studio e di uno spirito critico maturato durante la tua esperienza formativa.
La mancanza di un lavoro pratico non inficia la validità della stesura e del contenuto di una tesi, semmai ne amplia i contorni, abbracciando il pensiero teorico precedente e le valutazioni globali in merito alla disciplina affrontata. Se non ti senti propenso ad affrontare una tesi sperimentale non temere come conseguenza un voto più basso.
Non è vero che si impiega meno tempo per la stesura di una tesi compilativa. Anche solo la scelta dell’argomento non è immediata, e una volta individuata dovrai ricercare, mettere insieme tutta la letteratura sull’argomento e analizzarla. Il risultato finale sarà una rassegna storica o critica del tema o della teoria.
Infine vogliamo contraddire coloro che erroneamente sostengono che la tesi compilativa sia un lavoro per studenti poco preparati, semmai è esattamente il contrario. Per dedicarsi con tale impegno ad un approfondimento di questa entità è necessaria una dose non trascurabile di passione e di capacità critica di reinterpretazione. Nel prossimo paragrafo spiegheremo ancora meglio le caratteristiche delle tesi compilative, aiutandoti a tracciare le linee guida per una corretta stesura.
Seguire uno schema preciso
Per organizzare lo studio dividi il processo in varie fasi, ad ognuna delle quali dedicherai un tempo definito per consegnare in tempo per la laurea. Avrai acquisito un metodo di studio, se è risultato vincente applicalo in questo ultimo grande sforzo universitario. Per rendere più agevole il lavoro ti consigliamo di iniziare seguendo affrontando i seguenti punti:
- Lettura delle ricerche e della letteratura sull’argomento
- Riordino del materiale secondo un filo conduttore teorico
- Strutturare la tua idea in merito al tema
- Creare una scaletta di argomenti
- Scrivere l’introduzione
Questi passaggi preliminari servono ad avere un quadro generale, ma può già delineare gli sviluppi dei capitoli seguenti. Il materiale, dopo la lettura attenta, viene suddiviso in materiale utile o da scartare. Il primo resta come impianto teorico, da cui partono le riflessioni e la stesura. Grazie a questa prima fase puoi già iniziare a scrivere un’introduzione alla tesi e anche un indice ipotetico, in cui fai una previsione del modo in cui organizzerai i capitoli e i paragrafi. Inoltre la scaletta è una sorta di bussola che ti tiene sulla giusta direzione, seguendola non rischierai di andare fuori strada divagando sul tema.
Come si scrive l’introduzione alla tesi
Il primo paragrafo, quello introduttivo, permette al lettore (e ai professori della commissione) di comprendere di cosa stai parlando, perché hai scelto di farlo e dove vuoi arrivare. Il capitolo di introduzione alla tesi sottolinea anche le motivazioni, la passione che ti ha spinto a scrivere la tesi su quell’argomento. Le motivazioni sono anche e soprattutto di tipo intellettuale, puoi aver scelto un tema perché ti stimolava conoscerne aspetti più dettagliati, allora porta a galla quanto è emerso, anche eventuali contraddizioni che hai riscontrato nella letteratura sul tema. Alle motivazioni succedono gli obiettivi, che vanno esplicitati con chiarezza. Dove vuoi arrivare con la tua indagine? Qual è il messaggio di fondo?
Probabilmente hai iniziato a scrivere l’introduzione del tuo lavoro mentre reperivi le fonti e stendevi la scaletta. Hai avuto una buona idea, ma tieni in conto che quella è una bozza. La versione definitiva può essere scritta solo alla fine della stesura, perché solo allora avrai una visione globale della reale portata della tua tesi.
Il nucleo essenziale della tesi compilativa
Dopo l’introduzione entri nel vivo dell’argomento, a cui si dedicano i capitoli centrali. Le risposte a tutte le domande sollevate per esaminare il tema qui trovano risposta. Il materiale bibliografico, le fonti web e tutto quello che ha contributo alla valorizzazione della tua tesi dev’essere organizzato seguendo un discorso logico.
Per dare maggiore risonanza al lavoro, renderlo più interessante e corposo non puoi limitarti a citare le teorie dei pensatori, ma dovrai tentare di interpretarle, comparandole tra di loro e facendo valutazioni sulle differenze, i punti di forza e di debolezza.
La parte centrale è più ragionata, qui puoi sviluppare la tua idea di fondo in modo coerente, portando dati empirici, misurabili e concreti. Se la tua tesi sarà corredata da grafici o tabelle sarà recepita come maggiormente autorevole. Le fonti possono essere di due tipi:
- Raccolte ed elaborate dall’autore
- Reperite da fonti accreditate.
Ogni dato dev’essere corredato di fonte in calce. Le regole per la stesura di una tesi di laurea sono molto rigide per quanto riguarda le citazioni delle fonti e l’utilizzo delle note a piè di pagina, fai attenzione a non commettere errori e tieni sempre una guida a portata di mano per verificare di procedere correttamente.
Le conclusioni della tesi
Scrivere le conclusioni della tesi è come fare gli ultimi metri prima del traguardo. Per facilitare il lavoro suddividi questo capitolo in due parti:
- Presentazione risultati tesi
- Indicazioni per eventuali approfondimenti
La prima sezione è quella più rilevante. In queste righe darai valore al messaggio che contraddistingue la tua tesi. Inoltre puoi accennare quali sono le teorie che maggiormente contribuiscono a confermare il tuo pensiero, tra quelle su cui hai scelto di soffermarti. Le argomentazioni dovranno essere chiare e concise, perché avrai sicuramente dedicato molto più spazio ai singoli approfondimenti nella parte centrale.
La seconda sezione serve per dare altri spunti di riflessione, segnalando altro materiale, addirittura paventando la possibilità che altri studi possano modificare e aggiornare la tesi espressa. In questo caso dovrai scrivere una nota di cautela, in cui avverti che la tua ricerca si spinge fino ad un limite che può essere superato da altri contributi teorici. È un segno di maturità intellettuale molto apprezzato dai professori.
Così siamo giunti alla fine, ormai siamo ad un passo dalla vetta. Ti abbiamo accompagnato in questa scalata, lasciando una bandierina in ogni punto cruciale del percorso, un punto per seguirti passo passo e non farti perdere nei tortuosi vicoli della stesura di una tesi di laurea. Ora lo sprint finale dipende solo da te. Ti aspettiamo in cima.