Cos’è il microcredito: quello che devi sapere

In temi di crisi si corre ai ripari, se ancora non sai cos’è il microcredito leggi questo articolo, in cui ti spieghiamo in breve la storia, chi e come può richiederlo e perché è importante essere informati su un argomento così caldo e sensibile come l’economia e i finanziamenti per le persone svantaggiate.

Il microcredito in sintesi.

Con questa parola si definisce uno strumento molto efficace di sviluppo economico che consente a soggetti svantaggiati (come persone fisiche o imprese) di usufruire di una somma per l’avvio di attività di microimpresa, ma anche per sopperire ai costi necessari per fronteggiare un’emergenza.
Questo genere di strumento si è sviluppato soprattutto nei paesi in cui i tassi di povertà sono molto alti e impongono iniziative per agire sul tessuto sociale in maniera incisiva. Molte persone che fanno parte di quella percentuale non possono accedere alle normali richieste di finanziamento, non possedendo alcuna garanzia.

Soprattutto in Bangladesh, grazie all’impegno del banchiere Muhammad Yunus, migliaia di piccole attività hanno potuto richiedere il microcredito ed emanciparsi da una situazione di povertà. Grazie a Yunus il microcredito è entrato a far parte del dibattito mondiale, contribuendo a creare soluzioni pratiche per chi stava in difficoltà. Non stupisce affatto che la stragrande maggioranza delle persone che nel corso dei decenni hanno avuto accesso ai finanziamenti della Grameen Bank di Yunus siano state donne. Proprio la fascia più “debole” della popolazione, che però ha straordinariamente mostrato di registrare tassi di insolvenza nettamente più bassi.

Ma questa tipologia di finanziamento non ha attecchito solo nel sud del mondo, negli ultimi decenni anche nelle economie più sviluppate si è sentita l’esigenza di diffondere nuove possibilità alle persone meno abbienti, purtroppo in continuo aumento.

Anche in Italia e in altri paesi europei molti si domandano come richiedere un prestito, soprattutto i nuovi poveri e le piccole imprese o gli artigiani che spesso si vedono negata la possibilità da condizioni troppo restrittive. Per questo il microcredito può essere suddiviso in diversi tipi di intervento:

  • Sostegno al fabbisogno finanziario indistinto
  • Avviamento delle attività imprenditoriali
  • Sostegno agli studi

Anche in Italia si può usufruire di questi finanziamenti e richiedere un prestito di microcredito, se si rientra all’interno di determinati requisiti. Le differenze con il prestito vero e proprio permettono di comprendere quanto sia eticamente diverso l’approccio che ha portato alla nascita di questa nuova modalità di intendere l’economia, difatti:

  • I tassi di interesse sono bassi
  • Viene fornita assistenza e analisi delle attività economiche intraprese
  • Un equilibrio reale tra l’interesse degli agenti finanziatori e chi riceve il prestito di microcredito

Il microcredito in Italia, come richiedere un prestito

come ottenere un prestitoAnche l’Italia è tra i paesi che hanno abbracciato quest’attività economica, proprio con l’obiettivo di incentivare il lavoro autonomo e di emancipare dalla povertà una fetta della popolazione che versa in condizioni preoccupanti. È nato un ente, che si occupa di questo dal 2011, sulle basi del precedente Comitato Nazionale Italiano permanente per il Microcredito.

L’Ente Nazionale per il microcredito inserisce nei propri programmi i soggetti fuori dalle possibilità di prestiti bancari tradizionali, come hanno fatto la Grameen Bank e le altre realtà. Per regolare la sua attività è stato emesso un decreto legislativo del 2010, che definisce quali categorie possono accedere e richiedere un prestito per la microimpresa o per uscire dalla soglia di povertà.

Ecco chi può chiederlo:

  • Persone, associazioni, società che desiderano mettersi in proprio e gestire un’impresa
  • Persone fisiche in situazione comprovata di povertà e fragilità sociale

A queste ultime vengono garantiti importi fino ai 10.000 euro, mentre per l’avvio della microimpresa la cifra ammonta a 25.000 euro. In alcuni casi si arriva ai 35.000, se ad esempio viene rateizzato il prestito e l’azienda si mostra regolare nell’assolvere il debito e persegue correttamente gli obiettivi preposti nel piano di sviluppo che il finanziatore ha contribuito a redigere.

La formazione e i master sul microcredito

Nonostante il successo di Yunus, il banchiere dei poveri, che con la vittoria del premio Nobel per la pace nel 2006 ha contribuito al successo dei microcredito, non c’è ancora una larga diffusione di questi temi. Molti ancora si domandano cos’è il microcredito e come funziona, vogliono capire meglio le dinamiche che lo rendono possibile e soprattutto conoscere gli esempi pratici che hanno registrato dei successi tangibili.
Il Master di I Livello in Microcredito: Nascita e sviluppo della microimpresa, presso l’Università Niccolò Cusano, si pone come protagonista principale all’interno del dibattito formativo su questo argomento. L’obiettivo è quello di creare personalità eticamente disposte ad investire la propria professionalità e formazione come operatori del microcredito, nella gestione di progetti di intermediazione economica a favore di tutte quelle frange più sfortunate della popolazione.

La creazione di programmi di sviluppo e di nuove attività produttive sono il primo passo verso l’eliminazione della povertà e l’accompagnamento ad una condizione di autonomia finanziaria reale, basata sulla responsabilizzazione e l’indipendenza nella gestione di un proprio progetto di impresa.

Chi già lavora in questo settore troverà approfondimenti proficui per andare più a fondo nella professione e ricoprire ruoli legati alla microfinanza anche nel mondo delle istituzioni.

Il Master ha la durata di 1500 ore, un corpus di formazione molto intenso e trasversale, che abbraccia le discipline più strettamente economiche e quelle più etiche e di cooperazione internazionale. Un’occasione d’oro, per portare abbondanza anche in quelle aree o in quegli angoli in cui non si è ancora manifestata.


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